Qualche settimana fa l’Italia ha annunciato una modifica di regime per l’assicurazione malattia dei lavoratori frontalieri. Qui di seguito alcune imdicazioni pratiche:

La nuova interpretazione della legge è materia di qualche settimana e non vi è ancora un orientamento univoco su come effettivamente verrà gestita la tematica per i frontalieri.Il Ministero della Sanità e la Regione Lombardia devono ancora decidere il definito piano di implementazione della tassazione anche a fronte di diverse opposizioni formali avvenute in questi giorni.

FINO AD OGGI:

In base al diritto interno italiano, il Servizio Sanitario Nazionale è finanziato dall’imposta IRPEF versata da tutti i lavoratori attivi in Italia. In particolare, per i lavoratori dipendenti l’IRPEF viene trattenutae versata direttamente dal datore di lavoro; se si tratta invece di un’attività in proprio, l’IRPEF viene versata dal lavoratore in sede di denuncia dei redditi. I  frontalieri attivi in Svizzera, residenti in fascia di frontiera hanno la facoltà di esercitare il “diritto di opzione” e richiedere di essere assistiti in Italia. Fino ad ora il tutto era a titolo gratuito.

 DOMANI:

In base alla nuova interpretazione della norma i  frontalieri attivi in Svizzera, residenti in fascia di frontiera avranno la facoltà di esercitare il diritto di opzione e richiedere di essere assistiti in Italia, ma a titolo oneroso e non più gratuito. Va specificato che il provvedimento resterà attivo soltanto fino a quando non entrerà in vigore il nuovo Accordo Bilaterale sulla tassazione dei frontalieri (probabilmente il 2018) nel quale è già inserito il graduale futuro pagamento dell’IRPEF e quindi il pagamento del Servizio Sanitario Nazionale.

COSA PUO’ SUCCEDERE CONCRETAMENTE  DA DOMANI AI FRONTALIERI:

Chi è in possesso della Carta Regionale dei Servizi continua ad utilizzarla fino a scadenza senza necessità di pagare nessuna tassa. Chi da domani dovrà fare un nuovo annuncio all’ASL (i.e. rinnovo tessera sanitaria, cambio di residenza, cambio del medico di base, ecc.) potrebbe sentirsi richiedere il pagamento della tassa. Questo visto che le ASL hanno recepito la nuova interpretazione e dovrebbero quindi essere informate della tematica e del metodo di calcolo. Dalle ultime informazioni raccolte possiamo rassicurarvi sul fatto che, viste le opposizioni indirizzate al Ministero della Sanità e alla Regione Lombardia, le ASL adotteranno  un metodo “morbido” e pertanto non restrittivo nell’applicazione della tassa.

 METODO DI CALCOLO:

L’iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale prevede i seguenti costi annuali:

Aliquota del 7,5% del reddito lordo fino alla quota di reddito pari a 20’658,28 € (l’importo minimo è di 387 €).

Aliquota del 4% del reddito lordo sugli importi eccedenti a 20’658,28 € e fino al limite di 51’564,68 €.

Importo fisso di 2’788 € per i redditi superiori a 51’564,68 €.

ESEMPIO: reddito pari a 40’000 € lordi.

Metodo di calcolo: (7,5% di 20’658,28 €) + [4% di (40’000 € – 20’658,28 €)] = 2’323,03 €.