Con la tradizionale cerimonia di apertura a Fieramilano Rho, si è tenuta nel presente mese di settembre la prima fiera fisica del settore della moda post-lockdown in Italia. Si tratta della 31esima edizione di Milano Unica, la quale ha dato la possibilità a ben 171 aziende italiane e 36 estere (tra cui francesi, portoghesi e inglesi) di presentare le nuove collezioni di accessori e tessuti di alta gamma Autunno-Inverno 2021.

Con l’avvio dell’esposizione, il Centro Studi Confindustria Moda ha rilasciato una nota economica riguardante lo sviluppo del settore tessile italiano durante i primi sei mesi del 2020. Malgrado la ripresa delle attivita tra aprile e maggio 2020, un ulteriore calo tra maggio e giugno porta la produzione industriale della tessitura ortogonale a subire un calo complessivo produzionale del 25.1%, mentre la tessitura a maglia registra una diminuzione del 31.7% rispetto ai primi 6 mesi del 2019 (dati Istat).

Una sensibile differenza rispetto all’anno passato si avverte anche sul fronte degli scambi con l’estero: mentre le importazioni subiscono una diminuzione del -24.9% rispetto al 2019, le esportazioni risentono di un più veloce calo (-34.4%), con una più marcata diminuzione delle esportazioni verso Cina e Hong Kong (-41.6% e -51.5% rispettivamente), il che porta la zona di Cina e Hong Kong in terza posizione, dopo Germania e Francia, come area di approdo/sfocio della tessitura italiana.

Nonostante le difficoltà riscontrate nei primi mesi di pandemia, Il presidente di Milano Unica Alessandro Barberis Canonico si presenta positivo, ribadendo che l’apertura di Milano Unica come prima fiera della moda dopo mesi di incontri virtuali è un punto di partenza per ridare voce e spazio fisico alla ben nota eccellenza del made in Italy.

Fonte: pambianconews.com
Immagine: Milano Unica