Prima Armani, da Mendrisio a Milano. Poi il colosso Vf, che ha “alleggerito” il personale a Stabio. Infine Kering: nei giorni scorsi il gruppo francese ha delocalizzato 150 posti da Cadempino a Novara. Per quindici anni la moda in Ticino è stata fonte di enormi profitti e di gettito fiscale, inchieste giudiziarie e scontri parlamentari che si riassumono in una parola: Fashion Valley. Ma ora la sfilata sembra finita. E la paura è che le griffe tornino a casa.
Con la crisi della piazza Finanziaria, i grandi marchi internazionali traslocati in Ticino sono sempre più al centro della vita economica e del dibattito pubblico, dalle polemiche su Philipp Plein a quelle sulla riforma dell’imposizione delle imprese. Gucci, Vf, Hugo Boss sono il futuro del cantone, per alcuni. Per altri, un problema etico e politico.
Di sicuro la Fashion Valley è più complessa e ramificata di quanto si pensi. Ha origini lontane, e ne sentiremo parlare ancora a lungo. Abbiamo provato a scattare una fotografia di questo settore in cambiamento.
(fonte: TIO.ch)