Moda femminile, arte e cultura sono sin dagli albori della storia dell’abbigliamento temi legati tra essi a doppio filo e soggetti di continue influenze e contaminazioni. Radici di una storia lunga secoli che vede gli operatori della moda in Ticino essere concettualmente custodi di un’eredità che è parte integrante e fondamentale della cultura europea. Un connubio, quello tra arte e moda, che va oltre i confini della haute couture e mette al centro dell’attenzione il ruolo della donna all’interno della nostra società, così come l’immagine che contribuisce fortemente a veicolarlo.
Il tema sarà trattato e approfondito (occasione unica e imperdibile per professionisti e appassionati, oltre che spunto per l’evoluzione della moda in Ticino) dalla mostra Divina Creatura – La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento che si terrà dal 15 ottobre al 28 gennaio 2018 presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, dove saranno esposte sessanta sculture, dipinti, una sequenza di ventagli d’autore e preziosi abiti d’epoca.
Di seguito maggiori informazioni sul concept che sta dietro alla mostra.
L’obiettivo è quello di testimoniare un vero e proprio cambio di paradigma nella storia del costume femminile in Europa. Sono infatti anni in cui si consolida il ruolo della donna, ora anche protagonista al di fuori delle pareti domestiche. Attentissima alla propria posizione sociale e alla immagine che contribuiva a veicolarla. È soprattutto attraverso il ritratto su commissione che è possibile seguire le rapide e sorprendenti evoluzioni dell’abbigliamento femminile: spesso i modelli sono rappresentati da donne simbolo, a cominciare dalla regina d’Italia, Margherita di Savoia, o da figure appartenenti all’aristocrazia internazionale distinte grazie alla propria eleganza, come la contessa Carolina Maraini Sommaruga (1869-1959). In mostra sarà esposto un suo celebre ritratto firmato da Vittorio Corcos e verrà ricostruito un ambiente della sua casa con mobili e quadri a lei appartenuti. Tra gli artisti esposti si citano gli Induno, Mosè Bianchi, Boldini, Troubetzkoy, Giacomo Grosso, oltre ai ticinesi Antonio Ciseri, Luigi Rossi e Adolfo Feragutti Visconti.
Per maggiori informazioni: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst