L’anno che si è da poco concluso ha visto le cifre di numerosi settori combattere una lotta senza quartiere contro le limitazioni e i cali imposti dalla pandemia. Dall’impossibilità di svolgere molteplici attività ed eventi dal vivo, passando dai rallentamenti nella fornitura delle materie prime e al calo delle vendite, imprenditori e aziende hanno dovuto fare i conti con una situazione mai verificatasi nella storia.

Il 2021 ha visto ricrescere i consumi rispetto a un 2020 pesantemente condizionato dalla pandemia, anche se in generale le cifre sono ancora nettamente inferiori rispetto ai dati pre-Covid registrati nel 2019. A livello di mercato italiano, i dati dell’Osservatorio permanente Confimprese-EY indicano che sul finire dello scorso anno il settore abbigliamento / accessori ha registrato dati incoraggianti: il mese di novembre (dato più recente disponibile) ha chiuso con un +157.9% nei consumi rispetto a novembre 2020, ma il dato si attesta
su un -21.3% rispetto allo stesso mese del 2019.

Il dato progressivo del settore abbigliamento, per il periodo gennaio – novembre 2021, registra un aumento dei consumi del +11.3% rispetto al 2020, ma resta ancora a quota -27.7% rispetto al 2019. Nonostante la situazione globale, sono tuttavia numerosi anche gli esempi positivi di aziende che, riducendo i costi e investendo in nuovi mercati, hanno concluso il 2021 con cifre in aumento, superando la fase di crisi e, in alcuni casi, registrando numeri paragonabili al periodo pre-pandemia. Le stime rese pubbliche negli ultimi giorni portano notizie positive ad esempio per H&M (aumento del 6% delle vendite nette rispetto al 2020), Cucinelli (ricavi a +30%) e Pvh (proprietaria di Tommy Hilfiger e Calvin Klein, che ha registrato un +10% nei ricavi del terzo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Fonti:
pambianconews.com
ey.com