Sono ormai 10 i mesi passati dal fatidico “allarme Coronavirus”: mesi che hanno costretto la popolazione modiale ad affrontare sfide mai immaginate prima. Tra le moltissime realtà colpite dalla crisi, anche il mondo della moda è dovuto ricorrere a una riorganizzazione del sistema senza precedenti. Il periodo tra febbraio e marzo 2020 ha segnato l’inizio di una delle crisi più dure nella storia del settore, dovuto in primis alle chiusure totali, temporanee o parziali delle aziende, a strette misure di sicurezza sul posto di lavoro e carenza di nuovi ordini. Il fatto che i paesi maggiormente colpiti dal virus fossero Cina e Italia, esponenti mondiali in questo ambito, non ha certamente giovato. Nonostante l’impatto negativo della pandemia a inizio anno, tuttavia, già da aprile numerose realtà del mondo della moda hanno mostrato il loro supporto alla lotta contro il COVID-19: ad esempio, il Gruppo Zegna ha riaperto la sua produzione esclusivamente per realizzare 280’000 camici protettivi per il personale medico e ospedaliero di Piemonte e Canton Ticino, mentre la Fondazione FV ha donato circa 2 milioni di dollari, anche grazie a una raccolta fondi, alle tante comunità che hanno operato nella gestione dell’emergenza a livello globale.
L’elemento che si è rivelato fondamentale nel far fronte alla necessità di mantenere la distanza sociale è stato il processo di digitalizzazione delle piattaforme di mercato e degli showroom. La creazione di nuovi e-commerce è stata adottata da diversi marchi per consentire alla clientela l’acquisto di prodotti in tutta sicurezza. Hublot, ad esempio, ha adottato WeChat per permettere ai propri clienti di acquistare l’orologio Spirit of Big Bang Meca-10 Black Magic tre mesi prima della sua uscita sul mercato. Analogamente, per incrementare le sue performance di vendita, il marchio Paul&Shark ha debuttato sul web con un e-commerce all’avanguardia che punta a esaltare la comunicazione diretta con i clienti. Anche Moncler, dopo aver registrato un calo nel fatturato del primo semestre del 29%, ha deciso di proiettarsi nel mondo dell’e-commerce. Ma non sono solo i marchi del lusso ad aver beneficiato del commercio online. Anche grandi esponenti della moda low-cost tra cui Zara, Pull&Bear e Bershka hanno registrato un importante aumento delle vendite online, elemento che ha permesso ai brand di far fronte alle conseguenze della prima fase di lockdown. Un esempio che salta all’occhio è quello di Farfetch, che grazie al servizio di vendita online, durante il primo trimestre 2020 ha visto crescere il proprio fatturato del 90% rispetto ai primi tre mesi del 2019.
Per quanto riguarda gli eventi di moda, altri colossi del mondo del fashion hanno deciso di rendere accessibili i loro prodotti e concepts tramite diversi canali digitali. Effepierre, ad esempio, ha messo a disposizione della clientela un servizio di Virtual Showroom, che permette agli interessati di accedere alle collezioni di tessuti del brand comodamente online. Dior è stato uno dei primi marchi a rendere possibile un tour online di una mostra: denominata “Christian Dior: designer of dreams”, la mostra ha racchiuso settant’anni di creazioni del noto brand.
Cruciale è stata inoltre la decisione della Fédération de la haute Couture et de la mode di spostare tutte le sfilate di moda estive delle grandi maison su piattaforme digitali. Allo stesso modo si sono svolte la Paris Fashion Week e la Milano Fashion week in luglio, imprese incredibilmente impegnative ma perfettamente riuscite: la settimana della moda di Parigi ha infatti attirato oltre 202mila visitatori e un totale complessivo di circa 20 milioni di visualizzazioni tramite varie piattaforme tra cui Weibo, YouTube e Instagram, mentre per quanto riguarda l’evento di Milano sono state raggiunte le 300mila visualizzazioni e circa 15 milioni di riproduzioni sul proprio canale streaming. Grandi esponenti dell’alta moda come Jean-Paul Gautier e Giorgio Armani hanno inoltre sfruttato la più tradizionale forma di comunicazione digitale, la TV, per far conoscere al mondo le collezioni per la nuova stagione. Anche il mondo dei gioielli di lusso ha deciso proiettarsi nel mondo digital per farsi avanti: la mostra della nuova collezione di collane firmate Giovanni Raspini, che sarà visitabile in presenza solo dal 2021, è già accessibile online.